"Annuncio a Bernard che ho intenzione di scrivere un libro sulla scuola: non sulla scuola che cambia nella società che cambia... ma su ciò che per l'appunto non cambia mai, su una costante di cui non sento mai parlare: la sofferenza condivisa del somaro, dei genitori e degli insegnanti, l'interazione di questi patemi scolastici."
In poche righe sono racchiuse le intenzioni di Pennac: raccontare la sofferenza del somaro e di tutte le persone che gli gravitano attorno.
Ma come è bello questo libro, ma quanto ve lo consiglio, soprattutto se siete insegnanti (ma non solo): perchè ricorda che si insegna non solo per i "bravi" ma, soprattutto, per quelli che hanno delle difficoltà, più o meno grandi. E che le difficoltà dei ragazzi non devono essere sottovalutate ma analizzate, perchè spesso hanno radici profonde, e, proprio dalla loro comprensione, è possibile adattare il proprio modo di insegnare e arrivare anche a chi fa più fatica.
"Non sulla scuola! Tutti si occupano della scuola... No, un libro sul somaro! Sulla sofferenza di non capire, e i suoi danni collaterali"
Ma come è bello questo libro, ma quanto ve lo consiglio, soprattutto se siete insegnanti (ma non solo): perchè ricorda che si insegna non solo per i "bravi" ma, soprattutto, per quelli che hanno delle difficoltà, più o meno grandi. E che le difficoltà dei ragazzi non devono essere sottovalutate ma analizzate, perchè spesso hanno radici profonde, e, proprio dalla loro comprensione, è possibile adattare il proprio modo di insegnare e arrivare anche a chi fa più fatica.
Tra le pagine di questo saggio potete vivere, o rivivere dipende dalla vostra carriera scolastica, la frustrazione e la rabbia degli ultimi, perchè sono emozioni che Pennac ha sperimentato in prima persona: lui stesso è stato un caso di "fioritura tardiva".
"Ero oggetto di stupore, e di stupore costante, poichè gli anni passavano senza apportare il benché minimo miglioramento nel mio stato di ebetitudine scolastica."Questo libro è quindi un insieme di aneddoti che riguardano il Pennac studente e il Pennac insegnante, ma non solo, ci sono riflessioni a carattere pedagogico e anche critica verso chi a suon di titoli in prima pagina e programmi televisivi stumentalizza alcuni fatti per far passare la scuola come un focolaio criminogeno (Se ci pensate bene è tutto così tremendamente attuale).
Insomma arriviamo al dunque, a chi consiglio questo libro? Praticamente a tutti: agli insegnanti che si ritroveranno in più di qualche parte, ai genitori, soprattutto a quelli di ragazzi con "qualche" difficoltà scolastica perchè si accorgeranno che tutto il mondo è paese, ai somari e agli ex-somari che si ritroveranno al 100%. C'è sempre qualcosa da imparare e non sempre dai primi della classe: in questo libro sono gli ultimi a insegnarci qualcosa.