mercoledì 18 luglio 2018

Review: Diario di scuola di Daniel Pennac

"Annuncio a Bernard che ho intenzione di scrivere un libro sulla scuola: non sulla scuola che cambia nella società che cambia... ma su ciò che per l'appunto non cambia mai, su una costante di cui non sento mai parlare: la sofferenza condivisa del somaro, dei genitori e degli insegnanti, l'interazione di questi patemi scolastici."
In poche righe sono racchiuse le intenzioni di Pennac: raccontare la sofferenza del somaro e di tutte le persone che gli gravitano attorno.
"Non sulla scuola! Tutti si occupano della scuola... No, un libro sul somaro! Sulla sofferenza di non capire, e i suoi danni collaterali" 
 
Ma come è bello questo libro, ma quanto ve lo consiglio, soprattutto se siete insegnanti (ma non solo): perchè ricorda che si insegna non solo per i "bravi" ma, soprattutto, per quelli che hanno delle difficoltà, più o meno grandi. E che le difficoltà dei ragazzi non devono essere sottovalutate ma analizzate, perchè spesso hanno radici profonde, e, proprio dalla loro comprensione, è possibile adattare il proprio modo di insegnare e arrivare anche a chi fa più fatica.

Tra le pagine di questo saggio  potete vivere, o rivivere dipende dalla vostra carriera scolastica, la frustrazione e la rabbia degli ultimi, perchè sono emozioni che Pennac ha sperimentato in prima persona: lui stesso è stato un caso di "fioritura tardiva".
"Ero oggetto di stupore, e di stupore costante, poichè gli anni passavano senza apportare il benché minimo miglioramento nel mio stato di ebetitudine scolastica."
Questo libro è quindi un insieme di aneddoti che riguardano il Pennac studente e il Pennac insegnante, ma non solo, ci sono riflessioni a carattere pedagogico e anche critica verso chi a suon di titoli in prima pagina e programmi televisivi stumentalizza alcuni fatti per far passare la scuola come un focolaio criminogeno (Se ci pensate bene è tutto così tremendamente attuale).

Insomma arriviamo al dunque, a chi consiglio questo libro? Praticamente a tutti: agli insegnanti che si ritroveranno in più di qualche parte,  ai genitori, soprattutto a quelli di ragazzi con "qualche" difficoltà scolastica perchè si accorgeranno che tutto il mondo è paese, ai somari e agli ex-somari che si ritroveranno al 100%. C'è sempre qualcosa da imparare e non sempre dai primi della classe: in questo libro sono gli ultimi a insegnarci qualcosa.


lunedì 9 luglio 2018

Save the date: Non è detto che mi manchi di Bianca Marconero

Ma inauguriamola una nuova rubrica!
"Save the date" propone in maniera del tutto random, perché lungi da questo blog avere una qualche programmazione, le prossime uscite editoriali (solo quelle che mi interessano eh!).

Oggi inizia il countdown per l'uscita del nuovo romanzo di Bianca Marconero "Non è detto che mi manchi" in uscita il 19 luglio.

Per acquistare il libro ecco il link amazon:

Ma di che parla il libro?
E' la storia di Fosco, programmatore di talento con la passione del parkour, che lavora per Power Player una rivista specializzata in videogiochi. Dopo anni di convivenza, la sua ragazza Gaia esige da lui la prova che è "diventato grande", per cui Fosco abbandona il suo sogno di progettare un videogioco di successo e decide di candidarsi come caporedattore. Nel frattempo in redazione arriva Emilia, modella e istagram girl diventata famosa a colpi di like, che collabora per qualche tempo per Lollipop, un magazine per teenagers. E, niente, le strade dei nostri due personaggi finiscono per incontrarsi. 
Fosco ritiene che Emilia sia il prototipo della ragazza bella e senza cervello, Emilia molto semplicemente pensa che Fosco sia un cretino. Ma, a volte, dietro la maschera dei pregiudizi si nasconde qualcosa di più!


Quello che sono riuscita a capire stalkerando la pagina dell'autrice .
Forse questo conta come spoiler: in realtà sono informazioni che ho estrapolato dai post sulla pagina autore di Bianca Marconero e che ho cercato un po' di collegare (ci sarò riuscita? Mi sa che vi tocca leggere il libro per saperlo). Ergo potrebbero essere delle stupidate 😂.
Il nostro Fosco è una persona con una mentalità contemporaneamente logica e creativa (eh si signore e signori, la creatività e il raziocinio non sono sempre in contrapposizione) che penso si trovi schiacciato dal peso di una famiglia in cui tutti sono realizzati professionalmente e dalle aspettative che sente che la sua ragazza ha nei suoi confronti.
La storia è raccontata a pov alternati (di Fosco e di Emilia) ma in realtà segue le vicende di quattro personaggi. Si aggiungono anche i migliori amici di Fosco: Alice, una copywriter della rivista Lollipop (una sorta di Cioè dell'universo Marconeriano) e Alessandro, il direttore editoriale delle testate. In breve cosa sono riuscita a capire di questi personaggi? Che, semplicemente, non si sopportano!
Last but not least, a collegare il tutto c'è Palazzo Edicola, la sede delle redazioni dei periodici del gruppo Francalanza Visconti ovvero il luogo dove si incrociano le vite dei nostri personaggi: in pratica la rappresentazione del mondo dell'editoria periodica.

Insomma attendo il 19 luglio come un bambino attende il Natale!

Tra l'altro qualora il libro vi piaccia, e vi piacerà, nella pagina fb dell'autrice troverete le indicazioni per riuscire ad accaparrarvi il contenuto extra "Le nostre sette prime volte". Io ve l'ho detto, che la Dea Bendata vi assista!

martedì 3 luglio 2018

Valutare o non valutare? Questo è il problema

Ci pensavo ieri e anche stanotte, e niente, sono arrivata ad una conclusione: elimino le valutazioni, cioè quei fumettini che dovevano dare un'indicazione su quanto il libro letto mi fosse piaciuto.
Tanto questo è un blog neonato e anche un po' poraccio, per cui mi permetto di fare un po' quello che mi pare.
To evaluate or not to evaluate? That is the question.
Solo mi va di spiegarvi il perchè della mia decisione.
Ho pensato: ma che senso ha che mi metta a discriminare se un libro merita una valutazione di 4 o 5 opinioni (nella mia testa si chiamavano così i fumettini) se tanto poi il fatto che un libro piaccia o meno ha comunque una componente molto forte di soggettività? Capiamoci, mica pretendo che un libro che a me ha toccato qualche corda debba per forza piacere anche a voi. In questo posto mi va di condividere un pensiero, non di imporvelo!
E poi mi è capitato più volte che un libro che altri consideravano mediocre mi sia piaciuto un sacco perchè magari mi ricordava un particolare momento della mia vita, oppure mi faceva sorridere. Insomma, io nella soggettività ci sguazzo!
Ah, parliamoci chiaro, ci sono anche libri oggettivamente brutti, mica sto qui a difendere l'indifendibile con la storia che "ognuno ha i suoi gusti"! :)
Morale della favola: da oggi solo parole e opinioni. D'altronde il blog si chiama "opinione non richiesta" mica valutazione non richiesta!





lunedì 2 luglio 2018

Preview: Tutte le nuvole del cielo di Angela Contini

Ve lo dico subito, queste righe sono un pretesto.
Onestà prima di tutto.
Si, ok, ma un pretesto per parlare di cosa?
Ma della serie "Tutto il cielo" (me lo sono inventata io, vi avverto, ma capirete il perchè) di Angela Contini, perchè "Tutte le nuvole del cielo" è uno spin off del primo romanzo (può essere letto anche da solo però).
Secondo la mia modestissima opinione, non richiesta, ovviamente, dovete leggervi pure gli altri.
Non fate le cose a metà, che non sta bene.
Tra l'altro se avete un e-reader questi libri sono spesso in promozione, soprattutto durante il we, quando quel diavolo tentatore di Newton Compton li mette assieme ad un centinaio di titoli a 99 cent (nessun errore di stampa: meno di un caffè).
Comunque torniamo a noi, che questa non è una pubblicità a NC, ma semplicemente un reminder per chi legge (ma chi legge poi? Se ci siete battete un colpo).

Allora, quali libri fanno parte di questa serie?
Eccoveli in ordine di pubblicazione.

La storia di Nath un uomo burbero che decide di dedicarsi alla fattoria di famiglia abbandonando un lavoro prestigioso e di  Victoria scrittrice di successo in crisi che viene mandata a Pretty Creek per ritrovare l'ispirazione.
La storia di Kyle, uomo alla deriva che, dopo essere arrestato per guida in stato di ebrezza, viene spedito dal padre a Pretty Creek, ad aiutare il nonno che ha un negozio di fiori e Katherine, donna con mille problemi che lavora nel pub locale, innamorata di Kyle da sempre.
La storia di Jordan, un ricco rampollo che vuole salvare dal fallimento l'azienda di famiglia cercando di aprire un beauty center al posto della pasticceria della cittadina, e della bella e ribelle Mackenzie, che lavora nella pasticceria e non ha alcuna intenzione di perdere il lavoro per un capriccio di Jordan.


E infine l'utimo nato, in uscita domani, 3 luglio:

E' la storia di Sofia e di James, due facce note, in quanto le loro vicende erano il romanzo dentro il romanzo in "Tutta la pioggia del cielo".
Siamo nel 1946 e Sofia arriva nel Vermont dalla Sicilia (l'immigrazione, un tema attuale, direi). La ragazza, arrivata in America senza soldi e in cerca di fortuna, ha alle spalle una famiglia all'antica con un padre-padrone. Qui conosce e si innamora di James, un ragazzo con una reputazione compromessa in quanto figlio di un ladro. James è un pugile che combatte in incontri clandestini per riuscire a mantenere se stesso e la madre e che, inizialmente, respinge le attenzioni di Sofia.
Sentite cari, il resto ve lo leggete voi, altrimenti vi spoilero tutto e non sta bene, anche perchè il libro ha poche pagine (questa l'unica pecca).
Se vi piace il genere romance e volete leggere una storia in cui una ragazza deve affermarsi per raggiungere i suoi sogni ecco il libro che fa per voi.
A dire il vero io vi consiglio tutto di questa autrice!












lunedì 28 maggio 2018

Review: Fidanzati dell'inverno - Dabos



Avete presente quando tutti, ma proprio tutti, parlano di un'ultima uscita, quando vedete recensioni e videorecensioni in ogni angolo della rete e il libro onnipresente in qualsiasi libreria del pianeta, ma voi, no, voi siete superiori, siete persone incorruttibili e vi impuntate: non leggerete quel romanzo, non obbedirete come succubi schiavi alle logiche del mercato.
Ecco, io no, non ho presente.
Che vi devo dire, sono sono un essere semplice: tutti ne parlano? E io compro.
Tutto ciò ' per introdurvi uno dei libri più chiacchierati del momento: "Fidanzati dell'inverno" di Christelle Dabos, il primo libro della saga dell'Attraversaspecchi.


Autore: Christelle Dabos

Titolo: Fidanzati dell'inverno

Titolo saga: L'attraversaspecchi (Libro 1)

Traduttore: A. Bracci Testasecca

Titolo originale: Les fiancés de l'hiver

Casa Editrice: Edizioni E/O

Anno pubblicazione: 2018




Nel caso non bazzichiate molto i social vi aggiorno brevemente: questo libro è stato caso editoriale in Francia vendendo mille mila copie (la precisione cos'è!) e la Edizioni E/O, la casa editrice che lo pubblica in Italia, lo ha scelto come apripista della nuova collana fantasy. Capite? Anche volendo avere delle riserve, ma io non le avevo, non potevo non comprarlo perché, insomma, se i signori della E/O, che con i libri ci vivono (mica come la sottoscritta che chiacchiera e basta), lo hanno scelto come il loro primo fantasy da pubblicare, ecco, io penso che un motivo sarà (come giustifico gli acquisti io, nessuno mai).
Insomma, andiamo al sodo: la trama.
Questo libro racconta le vicende di Ofelia, una ragazza che si trova costretta a fidanzarsi con un uomo che non ha mai visto di nome Thorn.
Vabbè, direte voi, tutto qui? E il fantasy?
No, cari miei, non è tutto qui, perchè dovete sapere che Ofelia ha dei poteri: riesce a leggere il passato degli oggetti semplicemente toccandoli e può spostarsi attraversando gli specchi (e qui vi è più chiaro l'elemento Fantasy). Vive su Anima, una delle ventuno arche che orbitano attorno a quella che un tempo fu la Terra (distopia portami via) dove lavora come curatrice di un museo, finchè le Decane non la costringono a fidanzarsi con un alto esponente di un'altra arca.
Ofelia è quindi costretta a trasferirsi da Anima al Polo e a destreggiarsi tra un fidanzato ombroso e maleducato di cui non è innamorata (per fortuna, aggiungo io: almeno conosciamoci un attimo, dai), un entourage di persone poco raccomandabili con poteri smisurati (in ogni arca tutti hanno dei poteri), inganni, intrighi di palazzo e illusioni: perchè in questa nuova arca niente è come sembra.
Ok, ho sintetizzato ma di fondo questo è quello che accade nel libro. Poco, direte voi, poco, concordo io. Questo mi farà dare una valutazione negativa al libro? Certo che no, e vi spiego brevemente il perchè: secondo me, questo è un capitolo della saga che ha lo scopo di presentare la protagonista e il mondo creato dalla mente della Dabos. Punto.
Allora mi domanderete (lo so, sto facendo tutto da sola) ma è giustificato tutto il clamore?
Dipende, se voi appartenete a quel genere dei lettori che amano sapere o capire tutto dall'inizio, intendo chi sono i cattivi della storia, cosa devono fare i protagonisti, contro chi o cosa devono combattere, allora forse questo libro non fa per voi. Ve l'ho detto, è una sorta di introduzione, potreste restare delusi; ma se invece vi lasciate intrigare, siete persone che amano fare supposizioni, cercare indizi che vi facciano supporre come evolverà la storia, beh, fatevi un regalo e compratelo.
Io ho alte aspettative: Dabos ti tengo d'occhio!

P.S. Ma la cover di questo libro quanto bella è? Scusate ma secondo me anche l'occhio vuole la sua parte. L'illustrazione è di Laurent Gapaillard.


 

Vediamo cosa ci riserva il futuro, per me è un si!






giovedì 10 maggio 2018

Review: Non Buttiamoci giù - Nick Hornby

Ogni volta che faccio il cambio degli armadi, circa a metà dell'opera ovvero quando ho praticamente svuotato tutto sul letto, mi viene una mestizia tale che mi butterei giù dal piano più alto del palazzo dove vivo. Con la voglia di scappare abbandonando tutto lì e desiderosa di dormire sul divano pur di non risistemare tutto (sono un po' melodrammatica, lo ammetto), mi son presa una piccola pausa e ho iniziato a leggere un libro che avevo da un po' di tempo nel mio e-reader e mi sembrava potesse rispecchiare il mio mood, almeno nel titolo.



 Autore: Nick Hornby

Titolo: Non buttiamoci giù

Traduttore: M. Bocchiola

Titolo originale: A long way down

Casa Editrice: Guanda

Anno pubblicazione: 2005





Una doverosa premessa: da amante della musica ho adorato "Alta Fedeltà" sempre di questo autore, da amante di Hugh Grant ho adorato la trasposizione cinematografica di "About a boy" (sempre di Hornby, of course). Diciamo che partivo carica.
"Se posso spiegare perchè volevo buttarmi dal tetto di un palazzo? Certo che posso spiegare perchè volevo buttarmi dal tetto di un palazzo. Cavolo, non sono mica deficiente. Posso spiegarlo perchè non è un fatto inspiegabile: è stata una scelta logica, la conseguenza di un pensiero fatto e finito."
Questo l'incipit del romanzo. A parlare è uno dei quattro protagonisti, Martin, un uomo di mezza età che conduceva un programma televisivo, la cui vita è andata a rotoli perchè è andato a letto con una minorenne. Nessuno spoiler eh, non mi permetterei mai, almeno non intenzionalmente, è tutto scritto nero su bianco nelle prime pagine del libro. Insomma, miei cari Watson, come avete già capito, qui si parte col botto, un tema, mica semplice, il suicidio. Per evitare di trarvi in inganno dico che questo non è un romanzo moralista nè strappalacrime: il suicidio è l'evento scatenante (il termine è orribile, ma capitemi, su) da cui si parte per arrivare a riflettere sulle difficoltà della vita e sull'importante ruolo delle amicizie.
Quattro persone Martin, di cui ho già detto, Maureen, madre di un ragazzo disabile, Jess, ragazza con un linguaggio molto colorito, ribelle e con un passato non risolto e JJ, americano, l'uomo ex: ex fidanzato e ex membro di un gruppo musicale, si incontrano il 31 dicembre sul tetto di un palazzo perchè hanno lo stesso programma: mettere fine alle loro vite.
Il punto è che arrivare a una conclusione così drastica, essersi organizzati per farlo come si deve, in un giorno che ha pure un significato (la fine dell'anno) e ritrovarsi in coda è un po' come quando pianificate di fare la partenza intelligente il 15 di agosto e uscite di casa alle prime luci dell'alba pensando che troverete quattro gatti e invece, in tangenziale, a ottocento metri da casa, siete già in fila, fermi.
Visto che il momento di fare il grande salto è passato perchè, concedetemi il termine, la magia si è rotta, Martin, Maureen e JJ decidono di aiutare Jess a trovare l'ex fidanzato e, così facendo si trovano non solo a formare un gruppo di persone alla deriva (della serie mal comune mezzo gaudio) ma anche, volenti o nolenti, a riflettere sul loro passato e a barcamenarsi con il presente.

Perchè consigliare questo libro: perchè ci invita a riflettere su come affrontiamo quello che è andato storto nella nostra vita. Credo che Hornby abbia modellato le storie dei quattro protagonisti descrivendo delle problematiche su cui è davvero difficile non riconoscersi, almeno in parte:
  • un errore che causa il fallimento della vita lavorativa e la perdita della reputazione (Martin);
  • il senso di claustrofobia causato dal prendersi cura di un'altra persona finendo con l'annullarsi (Maureen);
  • un problema familiare non superato che si mischia  drammi adolescenziali (Jess);
  • il confronto con l'insuccesso sentimentale e professionale (JJ).
Insomma, ne abbiamo per tutti i gusti.
I punti di vista alternati dei protagonisti che raccontano le vicende rivolgendosi direttamente al lettore, poi, contribuiscono a portarci dentro la storia.
Altro punto a favore del libro è quello di raccontare come possa nascere un'amicizia tra persone profondamente diverse tra loro, sia per età che per vissuto, dalla condivisione di un momento importante e dal desiderio di salvare per essere salvati.
Fin qui tutto bene, no? In realtà un piccolo neo c'è, ma forse ha più a che fare con me che con il libro. Avevo delle alte aspettative: pensavo che avrei trovato più sarcasmo e più riferimenti musicali. Pare strano, lo so, visto il tema trattato, ma Hornby mi aveva abituato bene con i suoi libri precedenti per cui sono rimasta un po' delusa. Non è che mi aspettassi un libro divertente, capiamoci, ma più contrasto fra una scrittura ironica e un tema estremamente serio, lo avrei apprezzato.  Lo so che questa non è altro che un'opinione personale (perdoname por me opinione loca) ma infondo qui siamo sull'opinione non richiesta!

Suonino le trombe e rullino i tamburi:


Un bel libro, merita di essere letto (magari come primo libro di Hornby così poi andate migliorando!)